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LE PIU’ SANGUINOSE BATTAGLIE DELLA STORIA: VERDUN E LA SOMME

 

L'attacco tedesco a Verdun

 

LA BATTAGLIA DI VERDUN

Nel febbraio del 1916, il commando supremo dell’esercito tedesco, per prevenire le grandi offensive congiunte delle potenze occidentali e della Russia, decise di lanciare la più grande offensiva sul fronte occidentale fino ad allora compiuta.

Il capo di stato maggiore tedesco Falkenhayn, individuò nel saliente di Verdun, il punto del fronte dove concentrare la poderosa offensiva per sfondare le linee francesi e far crollare il fronte occidentale.

L’obiettivo di Falkenhayn era quello di coinvolgere le truppe francesi in una enorme battaglia di logoramento per “dissanguarle” e convincere l’alto comando francese a iniziare le trattative di pace. Il grande timore tedesco era che gli USA prima o poi potessero scendere in guerra a fianco delle potenze dell’Intesa.

Quello che si vide a Verdun fu la più grande carneficina della storia militare.

Truppe tedesche avanzano nelle trincee.

 

La battaglia di Verdun iniziò con più di una settimana di ritardo rispetto a quanto previsto dall’alto comando tedesco. La causa del ritardo fu dovuta alle condizioni metereologiche avverse, che impedivano all’artiglieria di avere una perfetta visuale delle linee nemiche. I tedeschi concentrarono nella linea del fronte attorno a Verdun, qualcosa come 1.220 cannoni di vario calibro, tra cui molti pezzi di derivazione navale da 380 mm e 210 mm. Le munizioni di artiglieria pronte per l’offensiva erano oltre 2.500.000.

La mattina del 21 febbraio 1916, il sole comparve sulla linea del fronte. Fu l’inizio della più lunga e sanguinosa battaglia, assieme a quella della Somme, della prima guerra mondiale. La durata complessiva, tra offensive tedesche e controffensive francesi si protrasse da febbraio a dicembre. Il costo in vite umane fu spaventoso: complessivamente tra morti, feriti e dispersi i due contendenti persero quasi un milione di soldati.

 
                                                         L’attacco con l’artiglieria

 

La speranza tedesca di trasformare, con questa imponente offensiva, la guerra statica di trincea in guerra d movimento si arrestò di fronte alle massicce linee difensive francesi, che prima resistettero al pesantissimi bombardamenti, poi alle successive ondate di attacchi di fanteria, che si protraessero in molti punti del fronte attorno a Verdun con conquiste territoriali poco profonde e per nulla decisive ma a costo di terribili perdite umane su ambo i lati del fronte.

 

                                                        FOTO4L’effetto dei gas

 

 

Per le offensive di maggio e giugno, i tedeschi utilizzarono una massiccia quantità di gas, il fosgene, per il quale i reparti francesi si trovarono del tutto sprovvisti di maschere antigas adeguate. I morti furono migliaia in pochi giorni. Ma dopo uno smarrimento iniziale, i francesi riuscirono a riprendersi e a resistere agli attacchi tedeschi. Il fronte aveva nuovamente retto.

 

                                                        Mitraglieri tedeschi dotati di maschere antigas

 

Il ruolo dell’artiglieria pesante, che avrebbe dovuto fornire la necessaria forza d’urto per annientare le difese francesi, si rilevò insufficiente allo scopo, nonostante l’utilizzo di calibri davvero pesanti come i cannoni da 380 mm. A luglio i comandi tedeschi decisero di interrompere le offensive di fanteria, anche perché si dovettero spostare ingenti truppe per coprire il saliente della Somme che fu investito dalla grande offensiva inglese. Da questo momento in avanti furono i francesi a prendere l’iniziativa per recuperare il terreno perduto e per tentare di dare una spallata decisiva al fronte.

 

Trincee sotto un bombardamento

 

LA CONTROFFENSIVA FRANCESE A VERDUN

A partire dall’estate del 1916, nel saliente di Verdun, l’iniziativa passò dalla parte dei francesi. L’alto comando francese, comandato da Joffre e successivamente da Petain, decise di ripetere la tattica tedesca di logoramento che aveva dato ben pochi risultati concreti sul terreno, a fronte di scarsi guadagni territoriali il costo in vite umane era stato spaventoso. Furono numerose e inutili le offensive francesi che si arenavano d’avanti alle munite difese tedesche.

 

                                               Truppe francesi avanzano

 

Nell’ottobre del 1916, l’alto comando francese fece partire quella che riteneva l’offensiva decisiva della lunga e sanguinosa battaglia di Verdun. Come l’iniziale offensiva tedesca, anche questa offensiva fu preceduta da un intenso e prolungato bombardamento fatto con alcune migliaia di cannoni e obici, alcuni dei quali arrivavano a 400 mm!!! Furono sparati oltre 250.000 colpi in poco più di una settimana di terrificante bombardamento.

 

                                               Bossoli d’artiglieria dopo un pesante bombardamento

 

 

Nonostante il terrificante bombardamento francese le linee tedesche riuscirono a resistere e a porre una feroce resistenza al tentativo di avanzata della fanteria francese. I francesi, infatti, riuscirono a sfondare solo in alcuni limitati tratti del fronte. I tedeschi dopo lo shock iniziale si riorganizzarono in una efficiente linea difensiva perdendo pochi chilometri di terreno. Dopo poche settimane di sanguinosissimi combattimenti corpo a corpo, anche i francesi si resero conto che non erano in grado di sfondare il fronte tedesco.

 

                                               Una postazione di mitraglieri tedeschi

 

 

Le truppe francesi, nonostante fossero impegnate da diversi mesi in accaniti combattimenti, si dimostrarono valorose e accanite nella riconquista del terreno perduto durante le prime fasi della battaglia, ma erano ormai stremate dai duri combattimenti, dalla resistenza tedesca e dalle inclementi condizioni atmosferiche dell’inverno ormai prossimo. Ormai l’offensiva francese si stava esaurendo in un nulla di fatto esattamente come era successo per quella tedesca. Il fronte era ritornato di fatto al punto di partenza. Il costo in vite umane era stato ingente da ambo i lati e una vittoria decisiva era sfuggita ad entrambi i comandi.

 

                                              Fanti francesi escono dalle trincee

 

 

Le residue speranze francesi si esaurirono a dicembre quando fu deciso di interrompere l’offensiva per consolidare la linea difensiva in attesa di tempi più propizi per nuovi attacchi.

 

LA BATTAGLIA DELLA SOMME

                                                        Truppe britanniche avanzano dopo un bombardamento

 

 

La Battaglia della Somme – la più sanguinosa battaglia combattuta dall’esercito inglese nella sua storia – iniziò il primo luglio 1916 per iniziativa del comandate in capo del corpo di spedizione inglese: il generale Haig.

Lo scopo di questa poderosa offensiva era quello di aprire un nuovo fronte di attacco per alleggerire la posizione francese a Verdun e cercare uno sfondamento decisivo nelle linee tedesche.

Come numerose battaglie antecedenti, anche l’offensiva inglese sulla Somme fu preceduta ad un inteso e devastante attacco di artiglieria.

 

                                               L’artiglieria inglese

 

 

L’attacco delle artiglierie inglesi durò oltre una settimana e fu portato avanti con oltre 1.500 pezzi di artiglieria di vario calibro che spararono oltre 1.500.000 colpi sulle trincee tedesche, quasi 3.500 colpi al minuto! Le esplosioni dei grossi calibri e di alcune mine piazzate dai genieri sotto le trincee tedesche furono così potenti che si udirono perfino in Inghilterra.

Alle 7.00 del 1° luglio, undici divisioni inglesi presero parte, su un fronte di 13 miglia, alla prima ondata di attacco. Dei 110.000 uomini che presero parte all’attacco ben 60.000 rimasero uccisi o feriti. Un autentico record negativo, fino a quel momento, nella terribile guerra di trincea che fu la prima guerra mondiale.

 

 

                                               I duri combattimenti sulla Somme

 

 

La causa principale di questo massacro fu il fatto che i colpi di artiglieria avevano devastato tutte le linee tedesche ma solo in superficie, la maggior parte dei soldati tedeschi aveva trovato rifugio nei cunicoli scavati in profondità sotto le trincee e si era salvato dal terribile bombardamento. Quando l’artiglieria inglese interruppe il bombardamento facendo presagire l’avanzata della fanteria (tattica ormai arcinota da entrambi i contendenti), i mitraglieri tedeschi ripresero posizione nelle trincee e falciarono le avanzanti truppe inglesi.

 

                                               Truppe britanniche escono dalle trincee per l’assalto

 

 

La tattica inglese si dimostrò subito inadeguata e mal condotta. Ad aggravare la situazione ci fu la scarsa coordinazione tra i reparti e le difficoltà di comunicazione tra i singoli comandati locali e il comando generale. Prima che fu capita la gravità delle perdite furono mandati numerosi altri reparti a morte certa. I primi giorni di offensiva della fanteria furono un disastro. Anche nei pochi punti del fronte dove le truppe di fanteria furono i grado di sfondare le linee tedesche, la mancanza di comunicazione, fu decisiva nel permettere ai tedeschi di coprire le falle aperte tra le linee.

 
                                               Truppe inglesi avanzano faticosamente

 

 

Nel corso dei numerosi attacchi inglesi, i tedeschi iniziarono ad effettuare una nuova tattica difensiva: anziché rimanere fermi nelle trincee di prima linea si affidarono ad un sistema flessibile di difesa in profondità incentrato in numerosi capisaldi ben trincerati e difficili da individuare dall’artiglieria nemica.

Anche i coraggiosi attacchi delle truppe australiane e canadesi si spensero di fronte alle difese tedesche. Dopo un mese di duri combattimenti le conquiste territoriali inglesi erano ben poca cosa rispetto alle terribili perdite avute.

Ad aggravare, la già difficile situazione per la fanteria, furono le abbondati piogge che per diversi giorni colpirono la zona del fronte e causarono numerosi allagamenti del terreno, che devastato dai colpi dell’artiglieria, si trasformò in autentiche trappole mortali per i fanti.

                                               Il terreno dopo un bombardamento e le piogge

 

 

Nei mesi di agosto e settembre le truppe britanniche e francesi fecero una novantina di assalti alle postazioni tedesche, ora molto ben comandate dal generare Ludendorff che aveva sostituito il generale Falkenhayn. Queste offensive costarono la vita di oltre 80.000 soldati per una avanzata di appena un chilometro di profondità. La battaglia era, ormai, diventata d’attrito tra i due schieramenti.

La battaglia della Somme vide il primo impiego in battaglia dei carri armati. Furono gli inglesi ad utilizzarlo (circa una 50 di carri furono impiegati). L’impiego del carro armato fu uno shock per i tedeschi. Infatti il loro utilizzo permise agli inglesi, la prima giornata di impiego, il 15 settembre, fu un successo tale che colse di sorpresa sia i tedeschi che il comando inglese che non si aspettava un successo così imponete. Ma la mancanza di coordinazione tra carristi e truppe di fanteria fece svanire l’effetto sorpresa di questo nuovo mezzo. I tedeschi seppero riorganizzarsi e respinsero gli attaccanti. Ormai, con l’arrivo delle piogge autunnali, la spinta angolo-francese si esaurì. Nonostante il grande sacrificio dei fanti le conquiste territoriali furono minime. Ormai tutto era rimandato al 1917 e all’intervento americano per cercare di sfondare le linee tedesche.

 

                                               Carro britannico Mark I

 

 

Nella battaglia della Somme le perdite dell’impero britannico furono oltre 400.000, le perdite francesi oltre 200.000. Da parte tedesca le perdite furono oltre 500.000.  

 

                                               Truppe britanniche stremate dopo una battaglia

 

 

La cosa che più colpisce a distanza di anni da questi avvenimenti è l’assoluta non curanza con cui i rispettivi comandi mandassero al macello centinaia di migliaia di soldati con delle tattiche di guerra del tutto inadeguate alle condizioni della moderna guerra dominata dalle mitragliatrici e dall’artiglieria. Fu un supplizio per la fanteria che ma più si ripeté nel corso delle successive guerre (ad eccezione di alcuni frangenti della guerra di Corea).

 

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